a cura di Amanda Piña
Fiorire insieme, rafforzarci insieme.
J.J Ramirez
La decrescita e la transizione verso un’economia socialista mi sembrano possibili vie d’uscita per ridurre al minimo l’aumento delle emissioni di carbonio, al fine di evitare un pianeta invivibile. La decrescita significherebbe porre fine all’estrattivismo del Sud globale. Passare semplicemente a un’altra fonte di energia non può essere una soluzione. Sappiamo che non lo è, poiché ciò significherebbe continuare a creare zone di sacrificio nel Sud globale che alimentano il cambiamento climatico. La decrescita comporterebbe il limitare la crescita delle aziende come accumulazione di capitale per le élite, fermare la distruzione dei territori, uscire dal capitalismo come sistema di recinzione, e cambiare le regole del gioco.
Nel contesto del cambiamento climatico, diventa urgente rendere visibili le interconnessioni tra le diverse realtà. Rendere visibili le storie materiali che ci plasmano, le storie dei materiali da cui siamo plasmati e che a loro volta plasmano i nostri ambienti di vita.
Di cosa sono fatti i nostri corpi?
Cosa sostiene la nostra esistenza quotidiana?
Su cosa e su chi siamo seduti?
Chi siede su di noi, traendo profitto dalle nostre abitudini di consumo?
Quali forze stiamo alimentando?
Amanda Piña
OPEN CALL
rivolta a performer, danzatrici e danzatorɜ
laboratorio per 15 persone
16 – 17 – 18 – 19 Settembre, dalle ore 10 alle ore 15 – Palestra di Via Pontano 43
In vista dell’allestimento della performance To Bloom () Florecimiento la coreografa messicano-cilena Amanda Piña trasmetterà le pratiche alla base della sua ricerca dedicata alla decolonizzazione della danza, ai saperi e alle temporalità indigene, alla relazione corpo-territorio per realizzare una performance partecipativa che si terrà i giorni 21 e 22 Settembre al Parco Trotter, Milano.
Il laboratorio è gratuito, le giornate di performance vedono un compenso secondo il contratto nazionale dei lavoratori dello spettacolo.
Per partecipare inviare una mail a info@lealleanzedeicorpi.org
Blooming together, strengthening together.
J.J. Ramirez
Degrowth and the transition to a socialist economy seem to me possible ways out to minimize the increase in carbon emissions, in order to avoid an uninhabitable planet. Degrowth would mean ending the extractivism of the Global South. Only transitioning to another energy source cannot be a solution. We know it isn’t, as it would mean continuing to create sacrifice zones in the Global South that fuel climate change. Degrowth would mean limiting the growth of corporations as capital accumulation for the elites, halting the destruction of territories, exiting capitalism as a system of enclosure, and changing the rules of the game.
In the context of climate change, it becomes urgent to make visible the interconnections between different realities. To make visible the material stories that shape us, the stories of the materials from which we are shaped, and which in turn shape our living environments.
What are our bodies made of?
What sustains our daily existence?
What are we and who are we sitting on?
Who sits on us, profiting from our consumption habits?
Which forces are we feeding?
Amanda Piña
il 16 Settembre 2024 10:00 a Palestra Via Pontano
Amanda Piña
Amanda Piña (1978), è un’artista cilena-messicana che vive tra Vienna e Città del Messico. Il suo lavoro comprende performance, musica, video e opere tessili e si colloca nei contesti teatrali, museali, e in spazi non convenzionali. Piña è un’artista poliedrica che lavora attraverso la ricerca coreografica e sulla danza, creando, curando e lavorando all’interno di contesti universitari e artistici, scrivendo pubblicazioni su pratiche di movimento umano in via di estinzione. Il suo lavoro è stato presentato in tutta Europa e nelle Americhe.
Amanda Piña (1978), Chilean-Mexican-Austrian, is an artist living between Vienna and Mexico City. Her work includes performance, music, video, and textile pieces and is situated within the context of theater, museums, and beyond. Piña is a multifaceted artist who works through choreography and dance research, creation, and curating. Her work has been presented throughout Europe and the Americas.