Flowerflexion

Jacopo Miliani

Quali sono i muscoli di un fiore?
Sono i muscoli che sorreggono il bocciolo?
La forza è nelle foglie, nei petali o nel pistillo?

Il progetto Flowerflexion rivolge l’attenzione ad alcuni stereotipi collegati alla figura del corpo umano come contenitore di forze e creatore di immagini.

Partendo dalla presenza scenica di un corpo maschile allenato l’idea è quella di lavorare sulla decostruzione di un corpo muscoloso che rimane come elemento figurativo e scultoreo, ma attraversa numerose trasformazioni grazie al movimento e alla danza. Il corpo attesta la sua presenza e si apre a diverse possibilità semantiche mettendo in questione l’idea di forza collegata al potere maschile. Il lavoro parte da una lettura dei codici del Body Bulding che sono emersi negli anni 50 e hanno trovato una forte attenzione durante gli anni 70-80-90 sia all’interno del dibattito sociale che nell’opera di autori/autrici come Sterling Ruby, Robert Mapplethorpe, Nan Goldin, Matthew Barney etc.

L’attenzione sociale e artistica per il bodybuilder sembra scemare negli anni 2000 in coincidenza dell’avvento di nuove tecnologie e nuovi sistemi linguistici che mettono in crisi la presenza del corpo e quindi anche della sua hyper-estensione prediligendo un corpo fluido, pur mantenendo la forza muscolare come canone di bellezza. Il corpo dei bodybuilder è comunque sempre stato oggetto di contemplazione o anche repulsione spesso staccandosi dalla seduzione e dalla sessualizzazione. Interessante è infatti vedere come l’hyper-estensione del corpo ha avuto il suo apice in un momento in cui la sessualizzazione dei corpi veniva messa in discussione dalla presenza del fenomeno dell’AIDS che ha riformulato i nostri codici comportamentali.

Attraverso un impatto visivo e un lavoro su un singol* performer sulla scena il progetto ricerca proprio nel tema dell’AIDS e dell’immaginario artistico a esso collegato una forte connessione tra azione performata e il pubblico.

Ingresso libero con prenotazione consigliata

Credits

Progetto di Jacopo Miliani

il 17 Settembre 2023 20:00 a Ariella Vidach AiEP

Jacopo Miliani vive e lavora a Milano. Si forma al DAMS di Bologna e al Central Saint Martins College di Londra. I suoi lavori sono stati presentati in gallerie e spazi museali in Italia e all’estero. Per i suoi progetti a carattere interdisciplinare ha collaborato con il regista Dario Argento, lo scrittore Walter Siti, i fashion designers Boboutic, il produttore musicale Jean–Louis Hutha, l’attrice Eva Robin's e la semiotica Sara Giannini. Ha al suo attivo mostre personali e collettive in spazi espositivi internazionali tra cui: Centro Pecci per l’arte Contemporanea, Prato (2021), GUCCI Garden Cinema da Camera, Firenze (2019), GAMeC, Bergamo (2019), Galeria Rosa Santos, Valencia (2018), Palais de Tokyo, Parigi (2017), David Roberts Art Foundation, Londra (2017), Kunsthalle Lissabon, Lisbona (2016), ICA studio, Londra (2015), MADRE, Napoli (2011), Studio Dabbeni, Lugano (2014 e 2010). ph. Sara Scanerebech